HISTORIES HIDDEN IN PLAIN SIGHT
Maria Thereza Alves, Iain Chambers, Lidia Curti
Dall’arte, dalla letteratura e dal cinema il pensiero critico ha imparato l’importanza di esercitare lo sguardo da lontano e quello ravvicinato. Dove le strade della Storia e delle storie si incrociano inesorabilmente.
L’obiettivo di questo workshop è esplorare le zone ambigue e instabili che costituiscono i confini: limiti fisici o immateriali che indicano il transito tra diversi territori di appartenenza e di conoscenza. Per quanto flessibili possano risultare nella modernità, i confini sono essenzialmente luoghi di autorità e delimitazione, sia tra l’Europa e il mondo extra-europeo, sia tra le discipline e la loro rivendicazione sulla conoscenza. I confini cercano di contenere e di separare, di definire la popolazione globale attraverso differenze razziali e di genere. Allo stesso tempo, come sappiamo bene, i confini sono costantemente traditi dal passaggio continuo di corpi, storie, culture, linguaggi e saperi che rifiutano questo tipo di regole e di costrizioni. Un rifiuto che apre una tensione paradossale: all’interno della modernità, accanto al desiderio di esercitare al meglio il controllo e lo sfruttamento tanto in termini economici che epistemici, si afferma una spinta alle sue origini essenzialmente mobile e migrante.
Histories Hidden in Plain Sight esplora i paradossi e le frizioni interne alla modernità – in termini etici ed estetici – cercando di aprire spazi inattesi, e possibilità per la critica e per la pratica artistica. La comprensione di questi spazi che potremmo chiamare eterotopi, che esistono cioè sebbene non ancora registrati o riconosciuti, ci porta a scavare nella costruzione del contemporaneo come rappresentazione univoca del reale, e trasformarla in un cantiere per restituire un’immagine nel suo insieme più caotica e più inclusiva del presente.
L’artista Maria Thereza Alves, insieme ai residenti dell’Istituto Svizzero e ai partecipanti di questo workshop provenienti da differenti città europee, esplorerà, in particolare, la flora di Roma. Prima dei vari restauri, il Colosseo è stato un paradiso naturalistico dove convivevano molteplici varietà di piante trasportate da persone o animali. Nel XIX secolo la botanica Elisabetta Fiorini Mazzanti arrivò a elencare ben 272 diverse specie.
Come sono arrivate le piante a Roma? Dove si trovano i grandi siti in cui la flora si accumula? Quali sono le specie non-autoctone e quali varietà sono diventate così onnipresenti da essere percepite come tali? Qual è la provenienza d’origine degli ingredienti utilizzati nei piatti romani?
Queste sono alcune domande che verranno affrontate nei vari formati di Botanical Evidences of Movement, Migration and Commerce: il tentativo di comprendere il modo di osservare e ridefinire il paesaggio romano partendo dalle narrazioni ufficiali e da altre possibili. I partecipanti presenteranno al pubblico le “prove” trovate e realizzate durante le giornate di workshop.
Genere; razza; nazione; cittadinanza; il Mediterraneo; il confine; la necessità di ripensare gli archivi nella costruzione della memoria collettiva saranno invece alcuni dei temi che gli studiosi Iain Chambers e Lidia Curti indagheranno in Borderscapes: Migration and the Hybridisation of Space and Time con il contributo di storici, sociologi, registi, attivisti, musicisti, lavoratori di istituzioni museali, educative e culturali.
Studio Roma 2014/2015 è un programma trandisciplinare sul contemporaneo dell’Istituto Svizzero di Roma che offre dodici borse di studio per artisti e ricercatori accademici. Per questo workshop, ai membri ISR in residenza a Villa Maraini, si aggiungono partecipanti da un network istituzionale che include:
Akademie der bildenden Künste Wien
École nationale supérieure des Beaux-Arts de Paris
Hochschule für bildende Künste Hamburg
Hochschule für Gestaltung und Kunst FHNW (Basel)
Kungl. Konsthögskolan (Stockholm)
Kunstakademiet i Trondheim – KIT
Mimar Sinan Güzel Sanatlar Üniversitesi (Istanbul)
Piet Zwart Institute (Rotterdam)
Universität der Künste Berlin
Tutti gli eventi sono gratuiti e aperti al pubblico.
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Open Studio – Introduzione al workshop
Proiezione of Iracema (de Questembert)
e Western Union Small Boats (2007)
14.30
Villa Maraini
Open Studio
Maria Thereza Alves, Iain Chambers e
Lidia Curti
Introduzione al workshop
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Proiezione di Iracema (de Questembert)
(2010) di Maria Thereza Alves
e Western Union Small Boats (2007)
di Isaac Julien
Open Studio – Maria Thereza Alves su micro e mega siti con piante non native
Igiaba Scego – Identity In-Between
Bring a Plant, What’s Your Story?
10.30
Villa Maraini
Open Studio
Maria Thereza Alves su micro e mega siti con piante non native
Sala Elvetica
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17.00
Igiaba Scego
Identity In-Between
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.18.30
Bring a Plant, What’s Your Story?
con ospiti da Gambia, Libya, Mali, Mexico, Nigeria, Peru, Senegal…
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21.00
Cena con piatti maliani e senegalesi
Open Studio
Laura Celesti-Grapow sulla flora non nativa di Roma
Maria Thereza Alves sulla flora vagabonda e le connessioni con la tratta atlantica degli schiavi
10.30
Sala Elvetica
Open Studio
Laura Celesti-Grapow sulla flora non nativa di Roma
14.30
Maria Thereza Alves sulla flora vagabonda e le connessioni con la tratta atlantica degli schiavi
Sala Elvetica
Open Studio
Emanuele Del Guacchio sulla flora non nativa di Napoli
Proiezione di What is the Color of a German Rose?
Open Studio
10.30
Sala Elvetica
Open Studio
Emanuele Del Guacchio sulla flora non nativa di Napoli
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Proiezione di What is the Color of a German Rose? (2005) by Maria Thereza Alves
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.14.30
Open Studio
Sala Elvetica
Sandro Dernini – La sostenibilità del cibo in Italia e nel Mediterraneo
Open Studio
10.30
Sala Elvetica
Open Studio
Sandro Dernini
La sostenibilità del cibo in Italia e nel Mediterraneo
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14.30
Open Studio
Sala Elvetica
Presentazione pubblica dei progetti di ricerca
17.00
Nuovo Cinema Palazzo
Presentazione pubblica dei progetti di ricerca dei partecipanti al laboratorio
Open Studio
Iain Chambers and Lidia Curti
Proiezione di Performing the Border
Gianluca Gatta
10.30
Villa Maraini
Open Studio
Iain Chambers e Lidia Curti
Borderscapes, Migration and the Hybridization of Space and Time
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Proiezione di Performing the Border (1999) di Ursula Biemann (excerpt)
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14.30
Open Studio
Gianluca Gatta
Il Mediterraneo e il “Sud” negato
Open Studio – Miguel Mellino
Iain Chambers e Lidia Curti – Other Mediterraneans, Other Histories, Their Roots, Other Routes
Proiezione di In This World
Iain Chambers e Lidia Curti – Conferenza
10.30
Villa Maraini
Open Studio
Miguel Mellino
Genere, Razza, Nazione
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Screening of In This World (2002) by
Michael Winterbottom
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14.30
Open Studio
Iain Chambers e Lidia Curti
Discussione sulle “interruzioni” letterarie e visuali: la letteratura femminile
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18.30
Conferenza
Maria Thereza Alves, Iain Chambers, Lidia Curti e Miguel Mellino
Other Mediterraneans, Other Histories, Their Roots, Other Routes
Villa Maraini
Open Studio
Giulia Grechi
Proiezione di Sans Soleil
10.30
Villa Maraini
Open Studio
Giulia Grechi
Contro-Archivi e il significato della Memoria
Sala Elvetica
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14.30
Proiezione di Sans Soleil (1983) di Chris Marker
Villa Maraini
Open Studio
Eduardo Castaldo
Proiezione di Route 181
Performance di Gabriella Ghermandi
10.30
Villa Maraini
Open Studio
Eduardo Castaldo
Laboratori di Modernità
Sala Elvetica
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14.30
Proiezione di Route 181–Fragments of a
Journey in Palestine-Israel. Sud (2003) di
Eyal Sivan e Michel Khleifi
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18.30
Performance di Gabriella Ghermandi
Villa Maraini
Open Studio
Maria Thereza Alves, Iain Chambers e Lidia Curti
Proiezione di Playtime
Discussione
10.30
Sala Elvetica
Open Studio
Maria Thereza Alves, Iain Chambers e Lidia Curti
The Museum as a Border Zone and Ruined Archive
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Proiezione di Playtime (2014) di Isaac Julien
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14.30
Discussione sui temi, le prospettive e le problematiche emerse durante la settimana
Sala Elvetica