Miltos Manetas
ÑEWPRESSIONISM
Viviamo in un tempo di Metaschermi. Lo schermo (non i computer) e le reti digitali sono diventati un ulteriore livello della natura. Lo schermo è un oggetto che proietta, trasmette, traduce, ma al contempo concilia, isola e protegge. Lo schermo impedisce la vista della totalità, mostra solo una parte, un pezzo alla volta e non è in grado di restituirci l’intera “impressione”, la visione della “totalità”.
In altre parole, lo schermo non può trasmettere il senso completo del paesaggio, quel sentimento della natura che, invece, riusciamo a percepire immediatamente quando si tratta di alberi, fiumi o montagne; quando è sufficiente fermarsi e non far nient’altro che guardare, come accade all’uomo del famoso quadro di Caspar David Friedrich; quando l’essenza della natura, di quello che chiamiamo “mondo naturale”, è gratuita, non interattiva, aperta e pronta per essere catturata. Invece, quando si tratta delle reti le cose non sono così dirette, esattamente perché le reti sono raggiungibili soltanto attraverso lo schermo dei computer: quell’insopportabile trappola per gli occhi, quei muri tascabili non-invisibili.
E qui arriva la pittura. Qui arriva la rappresentazione in grado di salvarci.
In un mondo di Metaschermi, la rappresentazione dei luoghi infiniti di Internet – attraverso la pittura, le tecniche di stampa, la fotografia, il readymade -, degli scenari dei mondi molteplici dei videogiochi e della nuova popolazione irrefrenabile di avatars è il solo modo per poter guardare la natura nel suo insieme.
Dipingere le informazioni visive dei computer vuol dire tentare di catturarne l’intera essenza: natura tecnologica e naturale. Vuol dire tentare, ancora una volta, di raggiungere un “realismo più profondo” come fecero quei ragazzi a Parigi 150 anni fa. Qualcosa di nuovo che possa sembrare leggero, facile e non troppo concettuale a un primo sguardo. Qualcosa di “impressionistico”.
Partecipanti:
Mike Calvert
Griffin (invitato da Pascal Janovjak)
Annika Larsson
Angelo Plessas
Jon Rafman
Nora Renaud
Priscilla Tea
Amalia Ulman
- E con la partecipazione di
Domenico Billari
Alan Bogana
Manue Buess Gurtner
Egijia Inzuele
Tobias Kaspar
Valerio Scamuffa
Cédric Roduit
Benedetta Zucconi
- Assistenti maldestri dell’uso
Claudia Bernardi
Paolo Do
Lorenzo Micheli Gigotti
Salvatore Lacagnina
Miltos Manetas
- BlackBerry Film Director: Emiliano Montanari
- Music Master: Maurs Augustin
- Brigitte Bardot interpreted by Julia Perazzini
- Special Fashion: Mario Caruana
- Design: Julien Tavelli
- Influencer: Paolo Virno, Gunther Teubner
- Psycologist: Lilla Gurtner
- Art Historian: Toni Hildebrandt
- Introducing AL(essandro), VAL(entina), TAL (llulah)
- Contribution by
Donatien Grau
Robert Montgomery
- Crew
Orazio Battaglia
Niccolò Berretta
Paola Bommarito
Guido Coscino
Micaela Doti
Malvina Giordana
Matteo Keffer
Davide Sacco
Anna Schulz Seyring
Alan Bogana
Alberi metaschermo
h 16:16
Istituto Svizzero di Roma
via Liguria 20
Priscilla Tea
Alberi metaschermo
h 17:17
Istituto Svizzero di Roma
via Liguria 20
Angelo Plessas
Websites and eternal internet brotherhood
h 19:19
Istituto Svizzero di Roma – Sala Conferenze
via Liguria 20
Mario Rossi
Web and CSS
h 04.30
On Line
Mike Calvert
Invisible piano
h 16:16
Istituto Svizzero di Roma
via Liguria 20
Amalia Ulman
Wrong Madonna
h 17:17
Istituto Svizzero di Roma
via Liguria 20
Griffin
Meeting with the invisible man
Preceduto da un reading
di Pascal Janovjak
h 5:55 PM
Istituto Svizzero di Roma – Biblioteca
via Liguria 20
Augustin Maurs
con la partecipazione di Domenico Billari e Benedetta Zucconi
Performance musicale per ÑEWPRESSIONISM
h 18:18
Istituto Svizzero di Roma
via Liguria 20
Jon Rafman
Rome’s projection
Arrangiamento musicale di Augustin Maurs
dalle 19:19 alle 21:21