Lavori coreografici, installazioni, lecture dimostrative, collaborazioni pluridisciplinari: mescolando i generi e riflettendo e ridefinendo i formati, il lavoro di Latifa Laâbissi cerca di portare sul palco le molte prospettive che sono fuori dalla scena; un paesaggio antropologico in cui le storie, le figure, le voci sono posizionate e messe in evidenza. I codici della danza sono distributi attraverso corpi recalcitranti, storie alternative, montaggi di materiali infiltrati da certi segni dei tempi.
Formazione/deformazione: dopo aver studiato al Cunningham Studio di New York, Latifa Laâbissi ha iniziato a lavorare con temi specifici, che includono la questione del corpo come una zona dalle influenze molteplici, disseminato da strati culturali soggettivi e eterogenei. Andando contro l’estetica astratta dominante, ha estrapolato un vocabolario di movimento costruito a partire dalla confusione dei generi e delle posture sociali, a partire dagli inizi della modernità: un celare le identificazioni che rivelano la violenza dei conflitti, che coinvolgono il corpo e riportano un’immagine rovesciata e contorta.
Latifa Laâbissi