Regole e pratiche nel terremoto

La ricerca tra le rovine all’Aquila, città colpita da un forte terremoto nel 2009, ci permette di addentrarci nella crisi decisionale, antropologica e sociale della nostra società, per indagarla anzitutto confrontandoci con gli attori sociali nel loro contesto territoriale e locale. La ricerca diretta ci permette di osservare in maniera produttiva le pratiche sociali oltre la descrizione astratta e formale, al di là delle regole e degli ordinamenti prescrittivi. Ci consente di osservare gli attori nel loro campo relazionale, facendo delle relazioni formali e informali un elemento integrante dello studio. La densità e l’intensità che questa esperienza offre è la base per reinventare le pratiche della ricerca attraverso un produttivo intreccio tra saperi eterogenei, dove l’arte apre al potenziale, ibrido e flessibile, della sperimentazione. Dove la concretezza delle problematiche sociali afferra l’attività artistica e della ricerca.

Il programma si svolge in due parti. Da un lato una serie di incontri con associazioni culturali del territorio e alcune discussioni incentrate principalmente sulle narrazioni del terremoto affidate a voci dall’interno (narrazione antropologica, giuridica, pedagogica, geografica etc.). Dall’altro una ricerca sulla produzione artistica del territorio, indagata in modo non gerarchico né sistematico, al di fuori di posizioni critiche e/o qualitative predefinite. Si tratta di raccogliere in un dato tempo, in una data situazione, tutto il materiale che la comunità locale vorrà affidare alla nostra redazione sotto lo statuto di “arte”. Un progetto mosso da una curiosità aperta e incondizionata verso tutto ciò che accade, al di fuori degli schemi predeterminati nei quali si sono irrigiditi tanto il sistema artistico contemporaneo quanto la ricerca accademica. Una ricerca che afferma il primato della realtà sui pregiudizi di selezione del sistema artistico e accademico contemporaneo, troppo spesso chiusi in circoli di senso e di pratica molto profondi, ma estremamente stretti.